Considerazioni microeconomiche:

Non spetta a me formulare considerazioni microeconomiche dettagliate, questo lo lasciamo agli esperti, una cosa è certa: dalla mia esperienza lavorativa nel seguire ed avviare tante aziende all'uso di programmi applicati all'economia aziendale, in questo ultimo ventennio ho visto e potuto constatare che gli spostamenti di utile dalle aziende piccole-medie al sistema bancario nella maggior parte dei casi, si aggira intorno ai 10-20 punti annuali.

Tenendo in considerazione che i migliori testi di tecnica bancaria e di economia aziendale descrivono sempre un margine di ricavo per la banche che varia da un minimo di 3 punti ad un massimo di 7 punti percentuali rispetto alla media dei tassi attivi concessi. E' chiaro che gli intermediari per questa clientela hanno trasferito in media oltre 5 punti percentuali annuali nelle loro casse in modo illegittimo e senza controllo da parte delle istituzioni per la mancata esposizione da parte della Banca di Italia dei reali tassi applicati dagli intermediari alla propria clientela.

Considerazioni macroeconomiche:

Non spetta a me formulare considerazioni macroeconomiche non avendo a disposizione dati statistici approfonditi, sicuramente, in considerazione del TEOREMA 1 e TEOREMA 2 esposto in questo trattato spetterà al potere politico avviare una attenta analisi dei fatti e revisionare la normativa indicando formule con risultati certi e che non creino confusione tra tutte le parti in causa. Inoltre, a mio avviso spetta alla magistratura verificare se dalla lettura del presente trattato e dalla comparazione dei dati emersi si riscontrano condotte penalmente rilevanti.

A mio avviso, questo stato di fatto ha asservito milioni di italiani alle vessazione degli intermediari creditizi, nascosti dietro ad una formula, come dimostrato tecnicamente paradossale e fuorviante della realtà matematica. Infatti io riscontro dal punto di vista macroeconomico le seguenti violazioni che cito:

Violazione della dichiarazione universale dei diritti umani:

Articolo 1

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2

Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

Articolo 4

Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù: la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 7

Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad un'eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad un'eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Articolo 17

1. Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.

2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.

Articolo 22

Ogni individuo in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.

Articolo 28

Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e la libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

Violazione della costituzione italiana:

Articolo 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Articolo 23

Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.

Articolo 41

L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali

Napoli, lì 10.05.2010.

Rag. Domenico Catone



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